Oltre al Santuario di Diana, tutto il territorio sottostante Nemi è costellato di evidenze archeologiche più o meno note: Fonte Egeria e Necropoli protostorica per citarne alcune.

Grande Santuario Romano di circa 4 ha di superficie interamente coperti da luoghi di culto, porticati, alloggi per i pellegrini. Ved. APPROFONDIMENTI IN FONDO A QUESTA PAGINA

Edificato nel sec. X dai Conti di Tuscolo, è sovrastato da un maschio cilindrico veramente imponente. Molti restauri fino al Valadier, lo resero uno splendida residenza, con saloni affrescati.

Sotto il Castello, quasi a picco sul Lago, vasta grotta con rozzo altare a forma di tempietto e interessanti affreschi quattrocenteschi alle pareti (in fase di consunzione).

Si chiamava S. Maria Versacarro (è la Madonna che rovescia il carro della Dea Diana Nemorense); fu fondato nel 1637 dai Frangipane per ospitare i Francescani.

E' la principale di Nemi, è chiamata S. Maria del Pozzo (antica parrocchiale abbattuta, vicina al pozzo testimone di un miracolo); una navata, conserva un trittico di Antoniazzo Romano.

Il Museo ospita interessanti reperti (residuati dall'incendio del '44 che distrusse interamente le navi qui custodite). L'Imperatore aveva costruto, presso la riva del Lago (e del Santuario di Diana Aricina, cui era molto devoto) due gigantesche navi, cariche di ornamenti e siti di culto (compreso un grande tempio). Esse, in epoca imprecisata affondarono; nei secoli più recenti si effettuarono vari tentativi di recupero. Fu solo grazie al grandioso lavoro (1927-30) di semiprosciugamento del Lago che vennero riportate alla luce e poi riposte nell'attiguo Museo delle Navi (appositamente costruito - nel 1939 - dall'arch. Morpurgo). Fu in una notte, tra il 31 maggio e il 3 giugno del '44 che un incendio distrusse completamente le due navi; varie ipotesi si sono succedute per spiegare l'accaduto: secondo la versione di una apposita Commissione statale sarebbe stato uno sfregio fatto dai tedeschi in ritirata ma secondo altri lo sfregio sarebbe opera dei partigiani contro una testimonianza del fascismo oppure, secondo altri ancora, l'infausta conseguenza di in fuoco incautamente acceso dagli sfollati di guerra. In un recente libro (2023) viene avanzata l'ipotesi che sia stato un danno collaterale dell'avanzata alleata verso Roma (una granata diretta a colpire una vicina batteria tedesca).

Nemi è stato insignito - nel 2021 – della Bandiera Arancione (marchio di qualità turistico- ambientale, riconosciuto dal Touring Club ad alcune località meritevoli dell'entroterra italiano che si distinguono per un'offerta turistica di eccellenza e un'accoglienza di qualità).

Era un punto di ristoro per viaggiatori e postali del '600; attraeva i briganti e nel 1658 vi furono appositamente stanziati soldati (corsi) per combatterli; ne parla anche Stendhal in un romanzo.

Appartiene alla Rete dei Teatri di Paglia; si trova in un terreno terrazzato in vista del Lago, è caratterizzato da una platea di balle di paglia. Per Info lucianaparenti@gmail.com

A fine maggio - inizi giugno questa festa dedicata al principe della frutticoltura locale prevede un sontuoso programma (manifestazioni culinarie, carri allegorici).

Il Lago di Nemi (in parte del territorio di Nemi ed in parte in quello di Genzano) è un piccolo lago vulcanico dei Colli Albani (Kmq 1,67 di superficie e m. 33 di profondità massima).