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    LA MACCHINA DI SANTA ROSA DA VITERBO    


 

Comune: Viterbo
Tipo : FESTE E TRADIZIONI MOLTO PARTICOLARI

Si rimane sbalorditi quando, immersi nel buio di strade appositamente oscurate, improvvisamente si vede avanzare - svettante tra gli antichi palazzi di Viterbo - questa altissima struttura scintillante di fiammelle e lampade, che si dirige, un po’ ondeggiante, verso la salita di Santa Rosa.
Nel passato venne definito “campanile che cammina”, ma oggi ha più l’aspetto di una snella scultura moderna.



A Viterbo, IL 3 SETTEMBRE DI OGNI ANNO (vigilia della Festa c.d. di Santa Rosa, in realtà è l’anniversario della traslazione della salma della Santa) avviene il TRASPORTO DELLA MACCHINA DI SANTA ROSA.
Questa “Macchina” è un’alta struttura (che porta in cima una piccola statua della Santa) che negli anni HA VARIE VOLTE CAMBIATO FORMA e disegno (nei tempi più recenti ne hanno curato il progetto artisti-architetti vincitori di appositi concorsi).
LA TRADIZIONE HA ORIGINE NELLA SECONDA METÀ DEL 1200, quando, per ricordare la traslazione (avvenuta nel 1257) del corpo di Santa Rosa da Viterbo dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio alla Chiesa delle Clarisse, si effettuava una processione con la sua statua posta su un baldacchino vistosamente illuminato; col passare dei secoli QUESTO BALDACCHINO ASSUNSE DIMENSIONI E SFARZO SEMPRE MAGGIORI ed una tale attrattività - per fedeli e curiosi - da diventare esso stesso il fulcro della manifestazione.
Nel 1967 la struttura fu completamente rivista in senso artistico (divenendo una vera e propria scultura) ed arrivò ai 30 metri d’altezza; man mano, negli anni, attraverso concorsi fra artisti-architetti indetti dal Comune, essa CONTINUA AD ASSUMERE DISEGNI DIVERSI (dal ’67 è stata modificata già sette volte). Ora il bando comunale prevede che la struttura sia “ALTA 28 METRI SOPRA LA SPALLA DEI FACCHINI”; costruita nel passato in legno e cartapesta oggi è in genere realizzata con robuste leghe leggere.
Al trasporto della “macchina” è dedicato un apposito storico gruppo di cento robusti volontari (I FACCHINI DI SANTA ROSA) che lavorano con dedizione a muovere questa pesantissima struttura. Essi seguono strettamente gli ordini impartiti per coordinare l’immane sforzo profuso ed ASSICURARE IL MOVIMENTO E , SOPRATTUTTO, LA TENUTA IN EQUILIBRIO DI QUESTO COLOSSO (nel passato, prima della costituzione del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, si sono avuti anche drammatici incidenti…).
La macchina parte dalla Chiesa di San Sisto a Porta Romana (dove la struttura è stata montata e tenuta nascosta, sotto dei teloni, per mesi) ed effettua UN PERCORSO DI OLTRE UN CHILOMETRO TOCCANDO VARI PUNTI DELLA CITTÀ; il finale della camminata si ha nella salita verso la Chiesa di Santa Rosa, che viene percorsa quasi a passo di corsa.
Particolare interessante: la canonizzazione di Rosa da Viterbo (già elencata fra i Santi nel Martirologio Romano del 1583) non si è mai conclusa e pertanto, secondo l’attuale Martirologio, essa è una Beata. Per maggiori dettagli si rimanda a www.infoviterbo.it/macchina-di-santa-rosa

Nella Foto - La c.d. Macchina di Santa Rosa appare nel buio della notte viterbese.

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