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    CENCELLE -città morta    


 

Comune: Tarquinia
Categoria : castelli e antichi borghi Tipo : città fantasma / borghi abbandonati

Non distante dalla costa tirrenica - a metà strada fra Civitavecchia e Tarquinia, lasciando la Via Aurelia per inoltrarsi verso i Monti della Tolfa - si scorgono su una collina i pittoreschi resti di un antico agglomerato, con mura e torri. Esso è quanto rimane dell’antica città di Cencelle, fondata nel Medioevo da Papa Leone IV (e pertanto, allora, battezzata Leopoli) per accogliere gli abitanti di Centumcellae - che sorgeva sulla vicina costa tirrenica - che era stata semidistrutta dai Saraceni. Dall’alto della collina è visibile la costa marina ed è lì che gli abitanti di Cencelle - dopo trentacinque anni dalla sua fondazione - vollero tornare, per dare origine - a loro volta - ad una nuova città: Civitas Vetulas (l’odierna Civitavecchia).


Nella foto: TARQUINIA- Rovine di CENCELLE: interno di una Chiesa Bizantina


AMBIENTE E STORIA
Cencelle sorge in un luogo molto isolato, SUI PRIMI RILIEVI DEI MONTI DELLA TOLFA, pittoresco sistema di grande interesse paesaggistico ed archeologico, nell'entroterra di Civitavecchia e quindi a ridosso del Litorale Tirrenico, nella Maremma Laziale. Essa costituisce uno dei pochi casi di antico abitato di cui si conosca con precisione L'ANNO DI FONDAZIONE: ERA L' 854 D. C. quando una nuova città fu costruita per accogliere gli abitanti di CENTUMCELLAE. Quella città si trovava in riva al mare, presso l'attuale CIVITAVECCHIA e doveva essere sgombrata perché ormai troppo pericolosa a causa delle incursioni saracene.
LA NUOVA CITTA' SULLE PRIME PROPAGGINI DEI MONTI DELLA TOLFA FU VOLUTA DA PAPA LEONE IV e fu costruita in tempi brevissimi; essa fu chiamata ufficialmente LEOPOLI - in onore del suo fondatore. Riferisce il "Liber Pontificalis" della Chiesa Romana che il Pontefice, ringraziando il Signore per aver ottenuto la possibilità di fondare una città dove la popolazione sarebbe stata al sicuro e con abbondanza di acque, anche per attivare mulini, e di pietre per l'edilizia ("lapides et arenae"), diede incarico al Magister Militum Pietro di costruire la città e sistemarvi gli abitanti.
Ben presto gli abitanti (i profughi della costa) RIBATTEZZARONO LEOPOLI CHIAMANDOLA CENCELLE (a ricordo della loro amata CENTUMCELLAE).
Pur essendo, per quei tempi, una bella città, in posizione difendibile e per di più fortificata - come spesso avviene per gli insediamenti forzosi - LA SUA VITA DURO' POCO. Infatti, dopo soli 35 anni gli abitanti decisero di tornare man mano alla costa, nei luoghi d'origine, fondando (appunto, nell'889) - presso le rovine dell’antica Centumcellae - il nuovo abitato di CIVITAS VETULAS (l'attuale Civitavecchia).
CENCELLE NON SCOMPARVE TOTALMENTE, ma continuò stentatamente a vivere, trovandosi a competere - per questioni di confini - con la vicina Corneto (quella che oggi si chiama Tarquinia); passò quindi di mano in mano fra l’Abbazia feudale di Farfa, la città di Viterbo, la giurisdizione diretta della Chiesa ed infine la stessa Corneto. Poi arrivarono le famiglie nobili (tra cui i Vitelleschi) finchè - tornata in PROPRIETA' DELLA CHIESA, FU COMPLETAMENTE ABBANDONATA fino ad essere assorbita in una tenuta agricola….In realtà gli abitanti restati a Cencelle avevano trovato da vivere con la fornitura del legname occorrente per la vicina industria per la lavorazione della Alunite dei Monti della Tolfa (da cui si produceva l'Allume, prezioso per la concia), attività messa in crisi dalle miniere spagnole e poi dalla produzione artificiale di questa materia oltre che dal trasferimento a Civitavecchia di quella lavorazione.
Diverse Università ed Istituti hanno condotto scavi sul sito di Cencelle, scavi che non si sono conclusi né, tantomeno, risultano effettuate opere per rendere in quache modo fruibile questo pittoresca complesso di archeologia medioevale (uno dei pochi privi di superfetazioni di epoche successive). Ci piace ricordare il pregevole plastico realizzato dal Liceo Artistico Statale "Enzo Rossi" di Roma sotto la guida degli architetti Antonio Celli e Luigi Pardo.

CENCELLE OGGI
Cencelle sorgeva su un'altura ed era circondata da mura e torri; era una città a pianta molto irregolare.
Portandosi sulla strada proveniente dall'Aurelia, andando verso il Borghetto della Farnesiana è possibile avere una panoramica di quanto resta sulla sommità della collina, con le torri residue, il profilo delle mura e delle principali costruzioni. Cencelle era una piccola città in piena regola; essa era dotata di edifici pubblici ed aveva ben cinque chiese, ma di tutto ciò NON E' RIMASTO MOLTO se non UNA SERIE DI MURI DI EDIFICI (o fondazioni di costruzioni), alcune ABSIDI DI CHIESE, TRATTI DELLE MURA DI CINTA, QUALCHE TORRE abbastanza integra ed UNA PORTA. Data la posizione molto isolata non si spiega facilmente la sparizione di gran parte del materiale di risulta dei crolli che si sono avuti nei cinquecento anni di abbandono. La spiegazione si evincerebbe dal fatto che Cencelle, pur distante da luoghi di potenziale reimpiego dei materiali era comunque una comoda cava a cielo aperto, cosa che compensava largamente i costi di trasporto e così essa ha contribuito alla costruzione di numerosi edifici, anche di Roma.
Un antico racconto riferisce che quando - già prima dell’889 - aleggiò l’idea di lasciare Cencelle, i suoi abitanti si raccolsero attorno ad un albero (una Quercia) ed ascoltarono il consiglio di un vecchio marinaio che proponeva di trasferirsi iin un preciso luogo della costa. E' per questo che nello stemma della NUOVA CITTA' FONDATA IN RIVA AL MARE (attuale CIVITAVECCHIA) si trova una Quercia e le iniziali OC (Optimum Consilium).
Proseguendo la strada che, dalla base di Cencelle si porta verso Allumiere, si sfiora il grazioso BORGHETTO DELLA FARNESIANA, dove sorge una strana CHIESA NEO-GOTICA con a lato i resti di una VILLA ROMANA, in corso di scavo da parte del GAR-Gruppo Archeologico Romano (www.gruppoarcheologico.it).


TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani dall'antica Cencelle, oltre a Civitavecchia (Forte del Sangallo e Terme Taurine) e Tarquinia (Centro Medioevale, Ara della Regina e Necropoli di Monterozzi, con le tombe dipinte),si trovano anche le Necropoli etrusche di Tolfa, Blera e Barbarano Romano; dirigendosi con la Via Aurelia verso Sud, troviamo i Ponti Romani di Santa Marinella, il Castello di Santa Severa ed i resti di Pyrgi (v. Santa Marinella) e la Necropoli della Banditaccia (v. Cerveteri).




Per informazioni:
Il sito di Cencelle è raggiungibile tramite la strada carrabile per La Farnesiana e Allumiere che inizia dalla destra dalla SS 1 (Aurelia), tra Civitavecchia e Tarquinia, presso il ponte sul fiume Mignone. Dopo circa 8 km. - quando la strada svolta bruscamente ad angolo retto a destra - ci si trova di fronte ad una fattoria, alle cui spalle si trova la collina del sito di Cencelle. Il sito è raggiungibile con un sentiero in ripida salita che parte dalla fattoria (cui occorre chiedere autorizzazione). Il sito non è custodito, sono in corso scavi ed è necessaria la massima cautela.

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