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    CASCATE IN CENTRO CITTA': ISOLA DEL LIRI    


 

Comune: Isola del Liri
Tipo : CURIOSITA NATURALI

Caso sicuramente unico in Italia, due grandi cascate d’acqua (di un fiume perennemente di buona portata) nel pieno centro di una popolosa cittadina.
E’ ciò che succede ad Isola del Liri, che sorge fra due rami di un corso d’acqua; percorrendo il centro storico si incontrano prima l’uno e poi l’altro getto, almeno uno dei quali veramente imponente.



Il fiume Liri scende dall’Abruzzo, dove si carica anche delle acque della Conca del Fucino; esso mantiene questo nome fino alla piana di Cassino dove, unendosi con il Gari, assume il nome di Garigliano (latino Garilirianus). Questo fiume è stato - nei secoli - linea di confine fra lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli; Dante lo chiama “il Fiume Verde” quando ricorda che i resti mortali di Manfredi furono deposti sul suo greto, al Ponte di Ceprano.
Il fiume, all’altezza della rupe su cui sorge il Castello Boncompagni, si sdoppia dando luogo alla nostra isola/città, compiendo anche un salto di 27 metri: è questo dislivello che ha costituito per secoli l’origine della forza motrice necessaria alle industrie isolane. I due rami del fiume danno luogo a due Cascate: quella del ramo destro è detta ‘del Valcatoio’ e quella del ramo sinistro ‘Cascata Grande’. La prima, pur essendo di consistente portata si sviluppa per gradoni e quindi non ha l’aspetto spettacolare della Cascata Grande che appare come un getto d’acqua imponente e biancheggiante con argentei riflessi, fiancheggiato - sulla sinistra - dal Castello Boncompagni (ora Boncompagni-Viscogliosi).
Un cenno alla ricca storia di Isola del Liri (e del suo nome) non guasta. Attorno all’anno mille, questa località era conosciuta come Colle dell’Isola ed un secolo dopo si chiamò ‘Insula Filiorum Petri’, in nome dei figli del feudatario dell’epoca (epoca in cui cominciò ad essere conosciuta anche dai cartografi). In seguito si trovò spesso citata come ‘Isola di Sora’. Per un certo periodo appartenne ai Boncompagni che ne potenziarono ed abbellirono il grande Castello. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, fu battezzata ufficialmente ‘Isola presso Sora’ perché strettamente dipendente dal quel vicino grande centro commerciale. Finalmente, nel 1868 assunse l’attuale nome in onore del fiume che le dava, oltre che notorietà, grande prosperità. Infatti dopo l’arrivo dei francesi, a fine settecento, era iniziato lo sfruttamento industriale delle acque del Liri con l’installazione di industrie che abbisognavano di forza motrice e di tanta acqua. Isola del Liri divenne uno dei principali centri europei dell’industria cartaria, primato tenuto fino agli anni ottanta del secolo scorso. Di questo sviluppo industriale, non solo cartario, restano notevoli tracce e relitti non sempre armonici con il restante paesaggio di questa cittadina. Dell’origine dell’industria cartaria Gregorovius (‘Viaggio in Italia’ di metà ‘800) scrive: ‘Il francese Le Febvre, venuto qui povero, trovò sulle sponde del Liri un vero Eldorado, riuscendo a trarre l'oro puro dalla forza delle sue acque […] Una contrada poco coltivata deve al talento inventivo di quello straniero la sua ricca vita che non scomparirà più, anzi probabilmente aumenterà.’
La Cascata Grande è stata spesso oggetto di raffigurazioni pittoriche anche di artisti illustri, come quella (riportata nella foto) che si trova al Louvre.

Nella Foto - J.J.X. BIDAULD: Vue de L’Isle de Sora dans le royaume de Naples (1792-1793), conservato al Louvre

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