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    LA GIOVANE REGINA DIFENDE IL SUO REGNO DAI PIEMONTESI    


 

Comune: Gaeta
Tipo : FATTI, MISFATTI, LUOGHI E PERSONAGGI

La ventenne Maria Sofia, Regina delle Due Sicilie in quanto sposa di Francesco II di Borbone (sorella minore della famosa Sissi, Imperatrice d’Austria) fu in prima linea sugli spalti della fortezza di Gaeta nell’assedio del 1860-61. Questo, prima della presa della Capitale, fu l’episodio culminante delle guerre ottocentesche per l’unità d’Italia; qui si era asserragliata la famiglia Reale Borbonica con i fedelissimi della Corte ed un consistente nucleo residuo dell’Esercito Regio.
L’assalto dei Piemontesi, da terra e da mare, fu violentissimo e a difendere la fortezza si distinse la giovanissima Regina Maria Sofia che si prodigò ad incitare i combattenti esponendosi di persona, fino ad entrare nella leggenda.



Maria Sofia Amalia Von Wittelsbach era nata il 4 ottobre 1841 nel castello di Possenhofen in Baviera: il destino la portò a morire nella sua terra natale nel 1926. Era nipote del vecchio Re di Baviera, SORELLA DELLA FAMOSA E IRREQUIETA ELISABETTA (SISSI) NONCHÈ CUGINA DI LUDOVICO II, eccentrico nuovo Re di Baviera che si distinse nella realizzazione di fantastici castelli.
Nella famiglia Von Wittelsbach si erano spesso manifestati cenni di stranezze comportamentali tali da far sospettare una vera e propria tara. Anche la nostra leggendaria ultima Regina delle Due Sicilie SI MISE SPESSO IN EVIDENZA PER COMPORTAMENTI ECCENTRICI, anche se non patologici. E non solo per le cose coraggiose che fece nel paio d’anni in cui regnò e si guadagnò la fama di EROINA DI GAETA - COME LA DEFINÌ MARCEL PROUST NELLA “RECHERCHE” - quanto agli accadimenti dei successivi sessantacinque anni di esilio…
Molti di questi anni li trascorse nel TENTARE UNA RIVALSA SUI SAVOIA, USURPATORI DEL SUO REGNO, anche organizzando movimenti filo borbonici a volte sfociati nel brigantaggio. Il suo CARATTERE IRREQUIETO E BIZZARRO rese la sua vita privata ed i rapporti coniugali (restò vedova a 53 anni) molto problematici e costellati di innumerevoli episodi anche scandalosi (o ritenuti tali per l’epoca). Del resto era già una ragazza dinamica e disinvolta quando a 18 anni si ritrovò ad essere Regina (il 22 maggio 1859), come moglie di Francesco II. Questi, viceversa era un giovane timido ed introverso, di anni ne aveva 23 e si erano sposati per procura (chissà, forse lui se ne era innamorato dal ritratto che pubblichiamo ….).
Ma come andò la vicenda di Gaeta?
Un anno dopo la salita al trono della coppia, nel Regno si affacciò la minaccia di Garibaldi che era sbarcato in Sicilia. Per tentare di salvare il salvabile con una svolta di modernizzazione del Regno, Maria Sofia incoraggia il Re suo marito a RIPRENDERE LE RIFORME AVVIATE DA FERDINANDO II, RIMASTE SOSPESE NEL ’49, ed a riaccogliere gli esuli liberali, cose che però si riveleranno destabilizzanti per la salute del Regno che in quel momento purtroppo necessitava di autoritarismo e grande risolutezza.
Ormai siamo alla fine del 1860, LE ULTIME BATTAGLIE SONO STATE VINTE DAL SOPRAGGIUNTO ESERCITO DI VITTORIO EMANUELE II e da poco - il 26 ottobre - è avvenuto l’incontro di Teano.
Anche per evitare che Napoli (ormai assediata) fosse bombardata, ai primi di settembre la Famiglia Reale Borbonica si rifugia a Gaeta con la Corte ed un nutrito corpo militare, che poi si mostrò di grandissimo valore. La Francia aveva tentato di convincere Francesco II ad arrendersi subito, resa che non ci fu perché (è opinione di molti) MARIA SOFIA SI MOSTRÒ FORTEMENTE CONTRARIA E QUASI TUTTI I SOLDATI SCELSERO DI RESISTERE. L’assalto, via terra, dell’ Esercito Piemontese a Gaeta iniziò l'11 novembre 1860. Con l’avanzare dei combattimenti, che avevano provocato gravi danni materiali e vittime civili alla città, il nucleo di resistenza borbonico si concentrò nella fortezza del Monte Orlando.
I DIFENSORI FURONO LASCIATI SOLI DALLE POTENZE STRANIERE che avevano sostenuto fino ad allora quella Monarchia. MARIA SOFIA SI ESPONEVA IN PRIMA LINEA ad incoraggiare i combattenti e si impegnava nelle retrovie a curare i feriti o sfamare la popolazione civile di Gaeta, che patì molte sofferenze senza ribellarsi.
LE GESTA LEGGENDARIE DELLA REGINA DIVENNERO NOTE A TUTTO IL MONDO soprattutto per merito di un giornalista francese presente, accreditato presso la Corte (C.Garnier).
Dopo oltre tre mesi di combattimenti e di disastrosi cannoneggiamenti anche dal mare, il 13 febbraio 1861 nella ex Villa Reale di Formia venne firmato l'armistizio. Immediatamente LA FAMIGLIA REALE SI IMBARCÒ SU UNA NAVE FRANCESE CHE LA CONDUSSE ESULE A ROMA, dove rimase finchè questa città non cadde anch’essa in mano di Vittorio Emanuele II (1870) trasfendosi poi in Baviera.
Pochi ricordano che in realtà PUR ESSENDO UFFICIALMENTE CADUTO A GAETA IL REGNO DELLE DUE SICILIE, ANCORA FORZE DELL’ESERCITO BORBONICO CONTINUAVANO A COMBATTERE; infatti, dopo una forsennata resistenza, le ultime roccaforti a cadere furono - il 13 marzo 1861 - la Cittadella di MESSINA (in Sicilia!!!) e – il 20 marzo – quella di CIVITELLA DEL TRONTO (nel vicino Abruzzo). Si noti che quest’ultima fortezza si batteva per il Regno Borbonico ancora DOPO LA PROCLAMAZIONE DELL’UNITÀ D’ITALIA (avvenuta il 17 marzo). “Piuttosto che stare qui, amerei MORIRE NEGLI ABRUZZI IN MEZZO A QUEI BRAVI COMBATTENTI” queste furono le parole di Maria Sofia di Baviera, ormai non più Regina, che si avviava all’esilio.

Nella Foto - Sinistra: “Assedio di Gaeta”(particolare da C. Bossoli, al Museo del Risorgimentodi Torino)
Destra : ritratto della giovane Maria Sofia di Baviera

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