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    CITTADELLA DEI D'AQUINO - castello / città morta    


 

Comune: Roccasecca
Categoria : castelli e antichi borghi Tipo : città fantasma / borghi abbandonati

Dalla strada di pianura che, partendo dalla Via Casilina, si dirige verso le Gole del Melfa, arrivati sotto Roccasecca, si nota, sull’alto monte che sovrasta - sulla destra - il paese (Monte Asprano), il profilo di una cittadella medioevale e della antistante chiesa romanica.
L’altura ha un aspetto brullo e arido e così deve essere stato sempre, visto che da esso prende il nome anche l’abitato sottostante (Roccasecca) che sorse quando la cittadella ed il castello dei Conti d’Aquino sul Monte Asprano furono abbandonati.



Nella foto: ROCCASECCA - Antica Cittadella Fortificata dei D' Aquino, Chiesa romanica, appena fuori delle mura


AMBIENTE E STORIA
Siamo nell’area del Cassinate, su una ripida altura (MONTE ASPRANO) che domina la Valle del Liri, visibile dalla Via Casilina, a metà strada del percorso tra Frosinone ed il confine Lazio-Campania. Nelle vicinanze, la Gola del Melfa sbocca nella grande Valle percorsa nell’antichità dalla Via Latina, la strada che congiungeva Roma con le miniere del Monte Meta e con la Campania.
LA CITTADELLA FORTIFICATA CHE SOVRASTA IL PAESE DI ROCCASECCA dall’alto del Monte Asprano - chiamata ufficialmente Castello d’Aquino - era un complesso di vaste proporzioni e dalla grande storia. Essa oggi costituisce il PARCO ARCHEOLOGICO DEL CASTELLO DEI CONTI D’AQUINO
Dai tempi più remoti in quest’ area erano presenti stanziamenti di popolazioni italiche (esisteva un pagus dei Volsci) ed in particolare l’insediamento sul Monte Asprano era ritenuto strategico per il controllo delle Gole del Melfa, percorse dalle popolazioni dell’antico Molise (i Sanniti) per raggiungere la piana del Liri.
Nell'Alto Medioevo, il luogo venne a trovarsi al centro di aspre contese territoriali che portarono i nobili della zona e la grande Abbazia Feudale di Montecassino a combattersi fra loro. Fu allora che L’ ABATE MANSONE, DI MONTECASSINO, COSTRUI' QUI' UN BALUARDO FORTIFICATO, il cui primo nucleo fu realizzato nel 995; esso prese il nome di Castrum Coeli, ma fu poi individuato come ROCCA SICCA, in relazione alla locale penuria d’acqua (da qui deriva l’esistenza, sul posto, di una grande cisterna). La Rocca doveva essere un rifugio per i contadini della zona ed un baluardo contro scorrerie di varia origine (dei Longobardi in primo luogo, nonostante l’Abate fosse lui stesso di origine longobarda).
Mansone, poi, ritenne opportuno affidare la rocca fortificata ad un esponente di un ramo della FAMIGLIA DEI D'AQUINO (DI ORIGINE LONGOBARDA anch'essa). Secondo alcune fonti storiche, l’Abate nel 996 fu sopraffatto (e addirittura accecato) proprio da un d’Aquino che, secondo quelle cronache, 'gli strappò gli occhi e la rocca'. Fatto sta che i nuovi padroni (i D'Aquino), dopo il mille, POTENZIARONO LA CITTADELLA CON UN VERO E PROPRIO CASTELLO, accingendosi a regnare (direttamente o tramite famiglie imparentate) per vari secoli. Infatti solo NEL 1583 IL TERRITORIO PASSA IN PROPRIETA'DI ALTRE FAMIGLIE, finendo ai Boncompagni di Sora.
La cittadella fortificata del Monte Asprano era stata però man mano abbandonata dagli abitanti che - sia per la permanente penuria d’acqua, sia per il mutato assetto sociale e delle attività legate ai traffici - nel Medioevo inoltrato si erano trasferiti in luoghi più confacenti. Si erano originati così i nuovi nuclei attorno al Monte e cioè un borgo medioevale immediatamente sottostante ed i borghi di Valle (attuale paese di Roccasecca) e di Caprile.
Nel 1224, QUI' ERA NATO SAN TOMASO D'AQUINO ( IL 'DOTTORE DELLA CHIESA') che fu battezzato nella Chiesetta di Santa Croce, fuori le mura castellane. Secondo la tradizione, dopo il periodo di prigionia nel vicino Castello del paese di Monte San Giovanni Campano, Tommaso fu qui RINCHIUSO NELL'ALTA TORRE DETTA 'DEL CANNONE' perché rinunciasse alla vocazione di farsi DOMENICANO (la famiglia lo voleva BENEDETTINO: nota è la disputa medioevale tra i due ordini, in rapporto alla radicale divergenza di credi filosofici di riferimento).

LA CITTADELLA DEI D’AQUINO OGGI
Al complesso si accede da una apposita antica strada che, attraverso una porta ogivale, immette - dopo una breve salita - al cospetto della bellissima CHIESA ROMANICA trecentesca di San Tommaso, antistante le mura castellane. Della cittadella sono oggi visibili gran parte del MAESTOSO PERIMETRO MURARIO, I RESTI DI MOLTI AMBIENTI ABITATIVI E DI SERVIZIO ALLE GUARNIGIONI ED UNA SERIE DI TORRI , TRA CUI LA GRANDE TORRE CILINDRICA DETTA ‘DEL CANNONE’. La visita a questo sito comporta molta prudenza perché esso è delimitato da aspri dirupi ed i luoghi più pericolosi sono abbastanza accessibili; non è posto per scorribande di bambini, ma in compenso la grande suggestione di queste rovine ed il panorama che si gode lo rendono certamente meritevole di una visita.


TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani dal Castello dei D'Aquino, oltre ad alcune vestigia presenti nei vari altri borghi del Comune di Roccasecca, si segnala la possibilità di raggiungere, dal Ponte Vecchio sul Melfa, tramite una strada sterrata ed un tratto di mulattiera scavata nella roccia, il suggestivo Eremo del Santo Spirito, collocato su uno sperone delle gole del Melfa (le gole sono luogo di escursione per appassionati di Kayak); inoltre, non lontano da Rocasecca, si trovano, lungo la Via Casilina - in direzione Roma - il sito della romana Fregellae (v. Arce) e - in direzione Napoli - i siti delle romane Aquinum (v. Aquino) e Casinum, a due passi dalla grande Abbazia di Motecassino (v. Cassino).




Per informazioni:
La Cittadella - Castello dei d’Aquino si raggiunge con una apposita strada asfaltata che origina da Roccasecca e termina in una piazzola di parcheggio da cui occorre proseguire a piedi (per mezzo chilometro) attraversando la porta medioevale del sito.
Info Comune 0776 569001 ovvero Pro Loco prolocodiroccasecca.it

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