Comune: Arcinazzo Romano
Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : aree termali / ville

Nella cornice dei pittoreschi Altipiani di Arcinazzo (luogo di turismo montano residenziale) - fra i Monti Simbruini, ad Est di Roma - sorgono i resti di una grande villa attribuita all'Imperatore Traiano che l'avrebbe utilizzata per le sue attività venatorie.
Essi si trovano sulla Via Sublacense che proviene da Subiaco, dove - in epoca imperiale - sorgeva la Villa dei Simbruina Stagna di Nerone che, dopo di lui, fu utilizzata anche dallo stesso Traiano.

Nella foto: ARCINAZZO ROMANO - VILLA DI TRAIANO AGLI ALTIPIANI: veduta delle strutture che costeggiano la Via Sublacense AMBIENTE E STORIA Nell' area dei Simbruini, a 900 metri di altezza, ai piedi dei Monti Altuino e Scalambra, si distendono i grandi pratoni degli ALTIPIANI DI ARCINAZZO, sito di insediamenti residenziali di villeggiatura montana. All'ingresso Nord del pianoro - in zona fortunosamente ancora lontana dalle lottizzazioni - a lato della Via Sublacense, sorgono I RESTI DI UNA GRANDE VILLA ROMANA PROBABILMENTE DELL'IMPERATORE TRAIANO. In effetti, per anni gli studiosi hanno dibattuto su chi avesse realizzato questa grande costruzione, ma l'attribuzione ad Ulpio Traiano - quantomeno alla sua epoca - sarebbe prevalsa in base ad una serie di indizi quali l'incisione del nome dell'Imperatore su alcuni tubi di piombo e le tecniche edilizie utilizzate. L'Imperatore, anche se non la costruì, sicuramente fu un frequentatore di questa villa; infatti, a quel tempo, egli risiedette in questa zona e FECE GRANDI INTERVENTI SULL'ANIENE presso la Villa Ad Simbruina Stagna (già di Nerone) che egli abitò e che era situata qui vicino, sull'attuale Strada dei Monasteri di Subiaco. Se ciò non bastasse, altri indizi sulle ABITUDINI VENATORIE DELL'IMPERATORE e sulle zone da lui frequentate - forniti dagli scrittori suoi contemporanei - portano in QUESTI LUOGHI BOSCOSI (sicuramente più di ora) E RICCHI DI FAUNA VENATORIA apprezzata nei banchetti imperiali, anche nella Capitale. I RESTI DELLA VILLA DI TRAIANO AGLI ALTIPIANI DI ARCINAZZO In base all'analisi tecnica dei rinvenimenti gli specialisti ritengono che la Villa sia stata costruita fra il 97 ed il 114 d.c. ( forse in due fasi costruttive separate); i suoi resti si stendono per 5 ettari su TRE GRANDI TERRAZZAMENTI CON UNA SERIE INNUMEREVOLE DI AMBIENTI. La Villa doveva essere RICCHISSIMA DI MARMI ed elementi decorativi di vario genere, di cui si conservano reperti nell'Antiquarium della Villa stessa. E' probabile che i marmi (ne sono rimaste - in situ - solo tracce) siano stati, nel tempo, SCARDINATI E RIUTILIZZATI in occasione della realizzazione delle chiese della zona (Monasteri di Subiaco compresi). Unica altra testimonianza di presenza romana nel territorio (presso la stessa via Sublacense ma in Comune di Trevi nel Lazio) è il cosiddetto ARCO DI TREVI, di epoca incerta (forse si tratta della porta di un'area riservata ad un importante mercato). NELLE VICINANZE DEGLI ALTIPIANI DI ARCINAZZO, si segnalano, oltre agli storici Monasteri Benedettini Sublacensi ed ai resti della Villa di Nerone Ad Simbruina Stagna (v. Subiaco) - proseguendo nel verso opposto sulla via Sublacense, direzione Frosinone - i resti delle Mura Megalitiche ed Acropoli ed i Quartieri Medioevali sia di Alatri (v. Alatri) che di Ferentino (v. Ferentino) mentre, transitando per Fiuggi (nei cui pressi si trova il Castello di Fumone, prigione di Celestino V) si può raggiungere Anagni (città dei Papi, con Quartiere Medioevale) ovvero, tramite la Via Prenestina, direzione Roma - Palestrina con il suo Tempio Santuario della Fortuna Primigenia e, più oltre i resti della Città di Gabii.