Comune: Tivoli
Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : aree termali / ville

Questa era una delle più grandi, forse la più grande, delle Ville della romanità. Gli imponenti resti della Villa dell'Imperatore Adriano, che sorgono nella piana sottostante Tivoli. hanno l'ampiezza di una vera e propria città, estesa per 56 ettari e non ancora del tutto riportata alla luce.
Essa sorge in aperta campagna ed i molti resti di edifici di imponenti dimensioni e la varietà delle strutture, degli ambienti e delle decorazioni fanno di questo sito (che ha costituito per secoli una miniera per i cercatori di opere d'arte) un 'unicum' nel mondo dell'archeologia romana

Nella foto: TIVOLI - VILLA ADRIANA: visita notturna AMBIENTE E STORIA Questo complesso si trova ai piedi di Tivoli, presso gli ultimi dolci declivi della Campagna Romana nella zona in cui essa cede il posto alle propaggini dei Monti Tiburtini. Per la sua nuova residenza fuori città L'IMPERATORE ADRIANO SCELSE CON PARTICOLARE CURA QUESTO LUOGO. Esso era lontano dal caos di Roma, pur distando solo 17 miglia dalla città, raggiungibile con una buona strada (la VIA TIBURTINA-VALERIA), in una zona salubre e ricca (ancora oggi) di ACQUE ANCHE MINERALI, di cave di travertino (il LAPIS TIBURTINUM), di pozzolane e tufi e non lontano da ben QUATTRO ACQUEDOTTI (Anio Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia). Qui peraltro esisteva già una VILLA DEL SUOCERO, una villa rustica (costruita nel periodo Sillano e ingrandita da Giulio Cesare) pervenuta in proprietà alla moglie di Adriano, VIBIA SABINA, che fu utilizzata come PRIMO NUCLEO DELLA NUOVA RESIDENZA, poi incorporato nel Palazzo imperiale. Grande appassionato di architettura, ADRIANO DIRESSE PERSONALMENTE LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEL COMPLESSO (e delle ornamentazioni) tant'è che della Villa non si conosce il nome di eventuali altri architetti. Lo studio della rete idraulica sembra indicare che la progettazione del nuovo complesso sia stata unitaria, ma LA REALIZZAZIONE AVVENNE IN DISTINTE FASI (due fasi o tre, secondo gli studi sui bolli laterizi effettuati da Bloch). La SECOLARE OPERA DI DEVASTAZIONE CAUSATA DA RICERCATORI DI TESORI E L'OPERA DI ARCHEOLOGI MALDESTRI ha reso problematica l'individuazione della esatta destinazione di molti edifici. Essa spesso viene dedotta dal tipo di pavimentazione (in opus spicatum o cocciopesto per gli EDIFICI SERVILI, in mosaico bianco-nero per gli EDIFICI SECONDARI, in opus sectile e mosaico policromo per gli EDIFICI NOBILI). LA VILLA ADRIANA OGGI ESTESA PER 56 ETTARI, ancora oggi non è stata completamente riportata alla luce. La sua complessità rispecchia la complessa personalità di Adriano che qui si dedicava agli INCONTRI CON FILOSOFI ED INTELLETTUALI. Tra gli ambienti più famosi della Villa troviamo la Sala dei Filosofi, il Pecile, la piccola VILLA SULL'ISOLA (luogo silente di raccoglimento dell'Imperatore). Adriano, dopo il suo viaggio in Oriente, destinò parte della Villa ad immortalare il ricordo di quei luoghi realizzando il CANOPO (laghetto dedicato alla omonima città egizia e ad ANTINOO, il favorito dell’imperatore misteriosamente scomparso nel Nilo, forse - come qualche malalingua insinuò - per mano dello stesso Adriano). Presso la Villa ha sede un MUSEO ARCHEOLOGICO, molto interessante specie dal punto di vista didattico. NELLE VICINANZE DELLA VILLA ADRIANA, si segnalano - oltre al Mausoleo dei Plauti al Ponte Lucano ( sito a a poca distanza) - nella città di Tivoli i Resti Urbani di Tivoli Romana e la Rocca Pia nonché, recandosi verso Est, nelle campagne fra Poli, Gallicano e San Gregorio da Sassola, i grandiosi Ponti degli acquedotti romani. Da non trascurare una visita alle vicinissime cave del Travertino Romano, con cui sono stati costruiti gran parte dei monumenti di Roma antica (e moderna, specie nel 'ventennio').