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    SANTUARIO DELLA SANTISSIMA TRINITA’    


 

Comune: Vallepietra
Categoria : abbazie Tipo : santuari

Questo è un luogo veramente particolare: la bianca facciata di una chiesina incastonata sotto una parete a strapiombo di roccia di colore rosa, che la tiene inglobata come la valva di una gigantesca conchiglia, sovrastandola per qualche centinaio di metri.
Santuario dalle origini ignote, sulle antiche vie della transumanza, è il luogo di culto più popolare fra le genti dei paesi del Lazio e di parte dell’Abruzzo e della Campania.



Nella foto: VALLEPIETRA - SANTUARIO DELLA SANTISSIMA TRINITA’: chiesina sotto la grande rupe


AMBIENTE IN CUI SI TROVA IL SANTUARIO
‘La Santissima’, così la chiamano i contadini del Lazio, si trova fra i Monti Simbruini, zona protetta dall’omonimo PARCO REGIONALE, all’estremo limite del Lazio verso l’Abruzzo. Infatti il Santuario è posto fra i paesi di Vallepietra (prov. Di Roma) e di Cappadocia (prov. Di Aquila).
Questo è il baBACINO DEL SIMBRIVIO, UNO DEI PIU' RICCHI DI SORGENTI D'EUROPA, che però dà luogo (data la natura carsica del suolo) solo ad un modesto fiume (il Simbrivio, appunto) affluente del vicino Aniene. La VERDISSIMA VALLE del Simbrivio man mano che si sale al Santuario cede il posto ad un PAESAGGIO MONTANO INASPETTATAMENTE BRULLO, ma mai desolato. Il Santuario è POSTO AD UNA QUOTA DI 1337 m.s.l.m., su un fianco del Colle della Tagliata, contrafforte del MONTE AUTORE (1835 m.s.l.m.).

STORIA DEL SANTUARIO
Le origini di questo Santuario sono ANCORA SCONOSCIUTE anche se corrono diverse ipotesi; occorre intanto riferirsi a LEGGENDE POPOLARI tramandate oralmente ed esse sono principalmente due.
UNA PRIMA LEGGENDA (sembra sia supportata anche da antichi scritti) narra di due cristiani perseguitati da Nerone i quali, fuggendo da Roma, si fermarono qui dove incontrarono gli Apostoli PIETRO E PAOLO: un provvidenziale Angelo venne subito a sfamarli e dissetarli, mentre il giorno dopo apparve loro la Santissima Trinità che benedisse il luogo come luogo santo della Terra’.
UNA SECONDA STORIA, la più diffusa, vede l’origine del culto in questo luogo nel giorno in cui un contadino, accorso dal sovrastante Monte Autore da cui aveva visto precipitare i suoi buoi con l’aratro, TROVO' I DUE ANIMALI INGINOCCHIATI DAVANTI AD UNA IMMAGINE DELLA TRINITA' mentre vide l’attrezzo impigliato a metà della parete rocciosa. A sostegno di questa seconda storia sta il fatto che in effetti, con un po’ di buona volontà, UN ANTICO ARATRO SOSPESO si vede ancora, sospeso in alto sullo strapiombo
Ipotesi storicamente più concrete vedrebbero la fondazione del Santuario da parte di SAN DOMENICO DI SORA (poco dopo il mille ) ovvero anche da parte di MONACI BASILIANI provenienti dall’Oriente (ipotesi plausibile, considerato lo stile rappresentativo delle tre figure venerate ed alcune peculiarità della toponomastica locale, quale il nome stesso del paese di Cappadocia). A sciogliere tutte le diatribe è molto accreditata l'ipotesi secondo cui furono i Benedettini di Subiaco a fondare qui un solitario cenobio e questa è una tesi molto condivisibile vista la vicinanza e la vocazione di quei monaci alla fondazione di luoghi di culto ‘decentrati’; ma, certo, è anche possibile che qui ci fosse già qualcosa…..

LA FESTA DELLA "SANTISSIMA"
La festa della SS. Trinità è una festa ‘mobile’ in quanto si svolge CIASCUN ANNO IN DATA DIVERSA, dal Venerdì alla Domenica dopo la Pentecoste (cioè otto settimane dopo Pasqua) in COINCIDENZA CON IL PLENILUNIO.
Il tradizionale PELLEGRINAGGIO DELLE GENTI DEL LAZIO passa da Vallepietra che vede affluire migliaia di pellegrini, in genere organizzati in ‘COMPAGNIE’ secondo i paesi di provenienza. La sosta a Vallepietra già comporta una SERIE DI RITUALI che coinvolgono anche la popolazione locale, quindi IL SABATO ALL'ALBA si sale a piedi al Santuario il quale si trova a 12 chilometri dal paese (la distanza è percorribile anche in auto con la strada asfaltata per Cappadocia, che passa a 500 m. dal Santuario). I più devoti vanno ovviamente a piedi e questo a prescindere dall’età perche I PIU' DEBOLI VENGONO AIUTATI A SALIRE dagli altri componenti la ‘Compagnia’.
Durante il percorso, lungo il quale si trovano croci e cappelline votive, si svolge una serie di RITUALI DI PURIFICAZIONE (come lanci simbolici di pietre nel torrente oppure - e questo è comune ad altri cammini ‘liberatori’ – apportando pietre a formare piccoli cumuli).
Giunti al Santuario ci si ferma per altri riti devozionali lungo il sentiero d’accesso (costellato di croci-ricordo delle Compagnie). Nei giorni della Festa, la CODA D'ATTESA PER VARCARE LA SOGLIA DEL SANTUARIO può essere lunga in modo scoraggiante (ma questo deve essere parte obbligata del pellegrinaggio, almeno per chi è salito in auto!).
Si entra nel Santuario sfiorando la roccia con la mano e se ne esce camminando a ritroso per rispetto devozionale.
All’alba della Domenica si svolge, presso l’altare all’aperto, il tradizionale ‘PIANTO DELLE ZITELLE’: una laude del settecento (era il tempo delle Passioni di Bach) cantata da un gruppo di ragazze di Vallepietra vestite di bianco (la Madonna è vestita di nero), con effetto di grande commozione collettiva. Anche il percorso di ritorno a casa dei pellegrini segue un particolare rituale, perché i frutti di queste dure giornate non vengano vanificati.

IL SANTUARIO DELLA SANTISSIMA TRINITA'
La piccola Chiesa-Santuario RACCHIUDE UNA GROTTA (all’origine era quasi certamente un’ abitazione rupestre neolitica) sulla cui parete è una RAFFIGURAZIONE DI TIPO BIZANTINO della Trinità: tre persone identiche, sedute con un libro nella mano sinistra, nell’atto di benedire alla maniera greca (pollice unito all’anulare); altri affreschi medioevali decorano la grotta.
Una scala per l’accesso alla Chiesa ed una per uscirne risolvono il problema del fluido scorrimento delle migliaia di pellegrini dei giorni della Festa. Ai lati e attorno alla Chiesina della Santissima sorgono ALTRI LUOGHI DEVOZIONALI (tra cui la bella cappellina di Sant’Anna, incastonata nella roccia) costruiti nel rispetto della centralità e suggestione del Santuario.
Quello che stona è un’enorme pensilina, che copre un altare all’aperto, realizzata negli anni sessanta proprio davanti alla Chiesa-Santuario, che impedisce anche la completa soddisfazione dello spirito anelante a bearsi dell’immenso panorama che qui si prospetta. Altra cosa che stona è l’ormai esorbitante numero di chioschi (fortunatamente collocati in un lato abbastanza appartato) che vendono dagli oggetti devozionali ai souvenir e - non si può negare ad un bimbo stanco un giocattolino cinese - e robe di plastica varia.
Ma basta tenere lo sguardo alto (in tutti i sensi) e la suggestione immensa di questo luogo non ne resta scalfita. Unico oggetto 'verace' è il tradizionale FIORE DI CARTA COLORATA che una volta adornava camion, carri e biciclette con cui le genti del Lazio arrivavano da queste parti viaggiando per giorni e notti cantando 'viva viva, sempre viva, la Santissima Trinità….'.


TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE non lontani da Vallepietra si trova Subiaco con i suoi Monasteri Benedettini, la Rocca dei Borgia e i Campi sciistici di Livata (a poca distanza dal Santuario si trovano diverse mete sciistiche abruzzesi, in primo luogo Camporotondo).




Per informazioni:
Vallepietra è raggiungibile con Bus Cotral da Subiaco (a sua volta raggiungibile con analoghi mezzi da Roma-Capolinea Staz.Ponte Mammolo-Metro B). Da Vallepietra al Santuario corrono 11 Km. di strada asfaltata non percorsa da mezzi pubblici (nei pellegrinaggi a piedi si percorre il sentiero montano).
Il luogo del Santuario è accessibile tutto l’anno, ma La Chiesa della SS.Trinità è aperta dal 1° Maggio al 2 Novembre.
Per info http://www.santuariovallepietra.it ovvero tel. 3351254126 (Rettore Santuario) ovvero 0774 899084 (Parrocchia Vallepietra).

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