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    ABBAZIA DI CASAMARI    


 

Comune: Veroli
Categoria : abbazie Tipo : abbazie e monasteri

Quasi nascosta, in una piccola vallata della Ciociaria, si trova questa che - insieme alla vicina Fossanova - costituisce (dai primi anni del duecento) il primo importante esempio di architettura gotico-cistercense in Italia. Il complesso abbaziale è molto vasto e di grande armonia di linee, liberato - cento anni orsono - da tutte le sovrastrutture barocche di cui era stato 'arricchito'.
Il nome del luogo deriva dalla circostanza che qui - al tempo dei romani - sorgeva il villaggio natale del console e generale romano Caio Mario.



Nella foto: VEROLI - ABBAZIA DI CASAMARI: la facciata della Chiesa Abbaziale


AMBIENTE IN CUI SORGE L’ABBAZIA DI CASAMARI
L’Abbazia è sita in CIOCIARIA, nell’omonima frazione comunale di VEROLI (in provincia di Frosinone) antico centro di grande interesse, che si trova in alta collina sulla strada che porta da Frosinone a Sora.
Questa è una zona pedemontana dei MONTI ERNICI ed Il paesaggio immediatamente circostante è piuttosto brullo, anche se poco a Sud ci si può immergere in una dei più lussureggianti paesaggi collinari d’Italia, raggiungendo le graziose cittadine medioevali di Monte San Giovanni Campano e Boville Ernica. Il complesso abbaziale sorge in una POSIZIONE DI FONDOVALLE MA NON DEPRESSA (tipica situazione delle abbazie cistercensi), a fianco della via Mària (e non Marìa, visto che il nome deriva da CAIO MARIO, generale romano che riorganizzò l’esercito e permise poi a Giulio Cesare (peraltro suo nipote acquisito) di farne strumento poderoso di conquiste).

NELLE VICINANZE DI CASAMARI, oltre al capoluogo comunale (la medioevale VEROLI), si consiglia di raggiungere ARPINO (patria di Cicerone - e non solo - ed interessante Acropoli romana) passando per ISOLA DEL LIRI (pittoresche cascate del Liri) e SORA (graziosa cittadina, con monumenti medioevali); tornando verso l’Autostrada del Sole, da non perdere FERENTINO (centro medioevale e romano) ed ALATRI (quartiere medioevale e Acropoli ciclopica) da cui non distano molto FUMONE (castello-prigione di Celestino V) e, dispersa fra i monti, l’incantevole CERTOSA DI TRISULTI (Collepardo).


STORIA COMPLESSO

Il luogo natale di Mario si chiamava Cereatae (luogo dedicato a Cerere), ma quando (poco dopo il Mille) i Benedettini vi fondarono un monastero il nome di questo luogo era già ‘CASAEMARI’: il sito rispondeva alla prescrizione della Regola Benedettina (terra da lavorare e un corso d’acqua vicino).
Tra il 1140 ed il 1151 accadde che, a causa dello sfortunato sostegno dato dai Benedettini (c.d. Monaci Neri) ad un antipapa, il monastero venisse AFFIDATO AI CISTERCENSI (c.d. Monaci Bianchi) che poi lo ristrutturarono completamente secondo le forme importate da CITEAUX (Cistercium).
Così l’Abbazia di Casamari e la “gemella” Abbazia di Fossanova (un po’ più antica, situata a 70 km. di distanza) cotituiscono i PRIMI ESEMPI DI IMPORTAZIONE IN ITALIA DEI MODELLI GOTICI FRANCESI. In realtà queste due Abbazie insieme a quella delle Tre Fontane (Roma) avrebbero dovuto costituire le tre basi su cui si pensava di incardinare il RILANCIO DEL MONACHESIMO LATINO e della politica pontificia nell’Italia Centro-Meridionale. L’Abate Giraldo, grande personaggio del Medioevo, mediatore tra il Papato e l’Impero, volle la ricostruzione dell’Abbazia (che la portò all’assetto attuale); il famoso pontefice, di origini ciociare, INNOCENZO III (NEL 1203)POSE LA PRIMA PIETRA DEL NUOVO EDIFICIO ED IL SUO SUCCESSORE, ONORIO III (NEL 1217) CONSACRO' LA NUOVA CHIESA.
Protetta dall’Imperatore Federico II, l’Abbazia arriva a controllare una ventina di Abbazie filiali, costituendo per oltre due secoli un GRANDE CENTRO DI CULTO E DI POTERE POLITICO. Il periodo di floridezza finì nel 1430 quando venne trasformata (da Papa Martino V) in Commenda; I CARDINALI che la ebbero in appannaggio NE DILAPIDARONO IL PATRIMONIO. Fortunatamente NEL '700 L'ABBAZIA FU AFFIDATA AI TRAPPISTI e da essi ricevette un nuovo impulso; a fine ottocento i monaci tornarono alla Regola Cistercense.
Nel corso dei secoli l’Abbazia subì parecchi danneggiamenti: l’ultimo fu l’INCENDIO APPICCATO DALL'ESERCITO ITALO-PIEMONTESE NEL 1861 (per questo episodio leggi oltre). Attualmente La Congregazione di Casamari è composta da 11 Monasteri in Italia (tra essi: la Certosa di Pavia, L’Abbazia di Chiaravalle-Piacenza) e 8 all’Estero.


IL COMPLESSO ABBAZIALE

L’Abbazia di Casamari, con quella di Fossanova, rappresenta una sorta di MANUALE DELLO STILE GOTICO-CISTERCENSE IN ITALIA. Costruita in calcare chiaro, si presenta come un corpo compatto racchiuso in un alto recinto perimetrale costituito dalle stesse mura esterne degli edifici abbaziali. Anche qui SI ADOTTO' LA 'PIANTA 'BERNARDINA' E SI RINUNCIO' AL CAMPANILE (ritenuto costoso e non indispensabile per chi non avesse necessità di adunare il circondario).
Superato l’arcone dell’ingresso si accede ad un grande cortile (sulla sinistra si scorgono resti archeologici romani); di fronte, un po’ in alto, si prospetta la facciata della Chiesa con un arco centrale a tutto sesto affiancato da due archi ogivali. L’interno è MAESTOSO E, NELLO STESSO TEMPO, MISTICO nella penombra di un bel gotico borgognone: le manomissioni barocche sono state quasi tutte rimosse durante i restauri di cento anni fa, tranne il complesso settecentesco dell’altare maggiore, dono di Papa Clemente XI.
La Chiesa è collegata al Chiostro costituito da un BELLISSIMO PERIMETRO DI PICCOLE COLONNE UNA DIVERSA DALL'ALTRA. Dal Chiostro si accede alla SALA CAPITOLARE dalla imponente architettura a tre navate con soffitto a vele; di pari interesse il REFETTORIO.


PER I PIU’ INTERESSATI O CURIOSI

1) L’INCENDIO del 1861
Nel 1860 -61, quando il Regno delle Due Sicilie si era ormai disfatto (ma esisteva ancora lo Stato Pontificio) spesso bande di briganti (o ’guerriglieri’, direbbe qualcuno) filo-borbonici usavano quale sicuro rifugio i luoghi di culto del basso Lazio, che si trovavano dentro i confini pontifici. Ciò pare fosse facilitato dai francesi - che affiancavano lo Stato Pontificio nella protezione dei suoi confini - che ‘chiudevano un occhio’ per le scorrerie anti-italiane. Questa era la zona in cui imperversava Luigi Alonzi di Sora (soprannominato Chiavone, per la sua storia ved. Certosa di Trisulti, su Lazioturismo).
Durante le ultime fasi dell’assedio di Gaeta, un ufficiale francese dell’esercito borbonico (Theodulo de Christen) organizzò un’ azione diversiva nell’entroterra laziale per distogliere truppe piemontesi dallo scontro con i Borboni. Con l’aiuto del Brigante Chiavone, il francese radunò circa 400 resistenti filo-borbonici i quali finirono con l’asserragliarsi nell’Abbazia; quando l’esercito di Vittorio Emanuele II riuscì a conquistare l’Abbazia purtroppo ne fece grande scempio.
La farmacia-distilleria
A tutti è consigliato un passaggio nella famosa Distilleria dove è possibile acquistare i noti liquori cistercensi e altre specialità nate dall’esperienza di secoli di questa comunità. Qui, dal 1766, su ricetta di certo Frà Eutimio, si produce la Tintura Imperiale (o Gocce Imperiali), digestivo con poteri curativi di vari disturbi intestinali o di altra origine, celebrato anche da d’Annunzio che ne era un affezionato consumatore (e si sa quanto ne avesse spesso bisogno).
Il vicino torrente
Particolare curioso: il torrente che scorre vicino all’Abbazia si chiama Amaseno, nome uguale a quello del fiume che scorre vicino alla gemella Abbazia di Fossanova.
Federico II e Casamar
i L’imperatore Federico II era affascinato dall’Ordine Cistercense, dalla sua compattezza e disciplina, dall’architettura delle sue chiese e soprattutto dalla figura di Bernardo di Chiaravalle. Federico ottenne addirittura l’affiliazione all’ordine e - passando da Casamari il 24 aprile 1222 - chiese umilmente la partecipazione ai beni spirituali del Monastero e l’affiliazione ad esso insieme ‘a suo padre e sua madre (n.d.r. Costanza d’Altavilla) di buona memoria’.
Casamari ospitò più volte l’Imperatore ed egli affidò a monaci importanti incarichi; l’Abbazia ebbe da lui molte donazioni e privilegi.
Narrano i cronisti che raccontano la morte di Federico che “dopo aver chiesto di indossare la tonaca dei cistercensi del terzo ordine, di cui faceva parte, chiese di essere riaccolto nel seno della Chiesa: lui che, nella sua vita, era stato scomunicato ben due volte”.
Figure sui capitelli
Le costruzioni cistercensi (al fine di non distogliere i monaci dalla loro laboriosa meditazione) erano (almeno in origine) molto sobrie e senza decorazioni (anche se si concedevano spesso intriganti irregolarità o asimmetrie).
Qui troviamo qualche capriccio; su uno dei capitelli del chiostro sono scolpite tre teste-ritratto: di Federico II, di Pier delle Vigne e dell’Abate dell’epoca, Giovanni, loro protetto; si noti che l’imperatore (all’epoca in cui risalirebbe l’effige) era in odore di scomunica.
La biblioteca e la pinacoteca
La preziosa Biblioteca contiene ca. 25.000 volumi; interessante la Pinacoteca (quadri di scuole importanti e qualche tela di grandissimi della pittura come il Guercino e A. Carracci).
Il Museo
L’Abbazia di Casamari fu realizzata su preesistenze romane, come quasi tutti gli antichi insediamenti cristiani; si privilegiavano i luoghi occupati da templi pagani, come se la loro esistenza li accreditasse come luoghi ‘deputati’ al culto o, più sicuramente, per cancellarne il ricordo e riutilizzarne opportunamente le pietre. Qui infatti, per edificare il primo cenobio si impiegarono i resti di un tempio dedicato a Marte. A sinistra del cortile d’ingresso si notano, in alto, resti romani.
Per i più acculturati, una visita merita il Museo, con un importante lapidario (collezione di marmi , frammenti, di statue e di iscrizioni). Nel Museo si trova anche una zanna fossile di Elephas Antiquus rinvenuta nelle vicinanze.
Il Canto Gregoriano e l’Organo
La Chiesa abbaziale è dotata di un organo di 1525 canne il cui suono è di grande solennità e suggestione: come nel Medioevo, durante alcune funzioni è possibile ascoltare canti gregoriani; corsi di Gregoriano sono tenuti per appassionati e professionisti della musica.




Per informazioni:
L’Abbazia sorge nel territorio comunale di Veroli ed è raggiungibile (dai caselli di Ferentino o Frosinone dell’Autosole) percorrendo la SR Mària o meglio la parallela Superstrada in direzione Sora, per circa 25 km.
Casamari è raggiungibile anche con Bus Cotral da Frosinone.
L’Abbazia è tenuta dai Monaci Cistercensi di Casamari ed ha una Foresteria in grado di ospitare su prenotazione (Tel. 0775.282371) ovvero sito http://www.casamari.it

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